Ladies and Gentlemen, ecco a voi il Rock!
Ci sono artisti che seguono un genere, e poi ci sono i Rolling Stones… che sono essi stessi un genere: loro sono la musica che suonano.
Non sono rock, sono “il” Rock. Sapientemente venato di tanto, robusto nonché ottimo rhythm and blues. Non bisogna essere dei fan della prima o dell’ultim’ora per riconoscere che la ventata di sana ribellione delle loro canzoni, così come il loro modo di stare sui palchi globali e il loro stesso modo di essere – incluso il mix salutare (almeno a giudicare dalla spettacolare condizione fisica di questi allegri ultra 70enni) di sesso, droga e rock and roll – abbiano segnato le epoche che la loro sessantennale carriera ha attraversato.
Infatti, il loro esordio ufficiale è datato 12 luglio 1962, ed esattamente a sei decenni di distanza – il 21 giugno 2022 – i fan italiani avranno in regalo di poterli riascoltare dal vivo a Milano, in occasione del loro attesissimo “Sixty Tour”.
Curioso immaginare come chi ha saputo interpretare i gusti di generazioni e tempi tanto diversi, sia riuscito ad arrivare a un’età in cui da tempo altri musicisti hanno appeso gli strumenti al chiodo, avendo non solo cose da dire e musica da suonare ma, soprattutto, un immaginario da incarnare e testimoniare. Tant’è che oggi si può riconoscere quanto abbia peccato di ingenuità chi in passato li ha forzosamente considerati gli anti-Beatles, visto che hanno ampiamente dimostrato di essere piuttosto “oltre” i Beatles. E “oltre” le orde di band che in questi decenni hanno attraversato la scena mondiale, e che non possono non pagare un debito di riconoscenza (non solo artistico) a Mick & Company. Jagger, appunto, grande artista ma non certo uomo di parola: «Quando arriverò a trentatré anni smetterò. Quella è l’età in cui uno dovrebbe fare qualcos’altro. Non voglio fare la rockstar per tutta la vita», ebbe a dire in gioventù. Il prossimo luglio (2022, n.d.r) ne avrà 79 di anni…
Per nostra fortuna, è anche un magnifico bugiardo.
Vito Sinopoli